Quando:
Data - 07/06/2025
Ora - 18:30
Dove
Cervarese S. Croce, Oratorio sconsacrato della S. Croce
Nuovi spazi accolgono le note del “Pollini”, ampliando nel territorio la presenza delle produzioni artistiche a cura dell’Istituto musicale padovano: un impegno particolarmente sentito dal Conservatorio quello di appartenere a tutta la provincia e non solo alla città, che, oltre alle realtà consolidate (“I Concerti dell’Assunta” a Rubano), negli ultimi anni si è concretizzato in altri cartelloni esclusivi (“La musica del Pollini” a Selvazzano Dentro) sostenuti da un ampio consenso da parte del pubblico e approdati ad una seconda stagione.
Non fa eccezione, come premesse e propositi, la rassegna in arrivo da sabato 31 maggio a Cervarese Santa Croce, intitolata “Pieve in Musica” e ospitata nel più antico edificio di culto della zona, quell’Oratorio della Santa Croce che ha dato il nome al Comune e le cui origini sono documentate al IX secolo, oggi sontuosa sala per eventi culturali che mantiene intatta l’aura di sacro e antico.
Se ogni rassegna inoltre risponde a delle peculiarità o individua un ambito particolare di riferimento, anche in questo aspetto la “nuova arrivata” dichiara da subito la propria identità, ritagliata sulla musica antica suonata con strumenti originali secondo la prassi storicamente informata, ossia esecuzioni filologiche che intendono restituire la versione più vicina possibile a come la musica era stata concepita, scritta e veniva eseguita nel suo contesto storico-culturale.
Tre sabati, in fascia preserale, a cadenza settimanale, che presentano distinti suoni e repertori. Spiega il M° Paolo Faldi, docente di Flauto dolce al “Pollini” e coordinatore del cartellone: «Il Conservatorio di Padova ha organizzato dei concerti di musica antica, eseguiti con strumenti originali, nella splendida badia di Cervarese. Si tratta di tre appuntamenti con l’utilizzo di strumenti, a volte non molto conosciuti, in situazioni di ensemble: il clarinetto, che vedremo nella sua primigenia forma dello chalumeau, passando attraverso lo strumento del periodo classico-mozartiano, per arrivare infine ai giorni nostri. La viola da gamba, strumento principe nel Rinascimento e nel Barocco, nel suo impiego a formazione completa in tutti i suoi registri, ed il flauto dolce, conosciuto al meglio come strumento solista dell’epoca barocca, ma in questa occasione anch’esso sfruttato in tutti i componenti della sua numerosa famiglia. Musiche accattivanti saranno accompagnate dal liuto, anch’esso strumento che ebbe un notevolissimo uso nei suddetti periodi. Insomma un florilegio di timbri e repertori non comuni che sicuramente susciteranno stupore e meraviglia agli ascoltatori».
31 maggio, alle 18.30, s’inaugura con “Echi Antichi – Il clarinetto dallo Chalumeau allo strumento moderno”, programma che propone brani classici eseguiti su strumenti storici e trascrizioni di brani più recenti eseguite su strumenti moderni, a cura del prof. Luca Lucchetta.
Sabato 7 giugno, allo stesso orario, sarà la volta del Quartetto di flauti dolci e liuto, diretto da Paolo Faldi, per un concerto in ricordo di Sergio Balestracci, ex docente del “Pollini” e vero pioniere della musica antica.
Si chiude il 14 giugno all’insegna della collaborazione fra Istituti, altro valore della rassegna, con il Chromata Vicenza, ensemble strumentale e vocale del Conservatorio di Vicenza “Arrigo Pedrollo”, in un programma di musiche napoletane del primo Seicento.
L’ingresso ai concerti è gratuito fino ad esaurimento posti.